La morte nell'eta' vittoriana

I vivi e i morti

L'atteggiamento vittoriano nei confronti della morte era molto diverso dal nostro, un po' per il punto di vista religioso protestante che diverge rispetto da quello cattolico, con una visione maggiormente ottimistica della morte come semplice passaggio in attesa di una prossima riunione, ma soprattutto per il contesto sociale dell'epoca.

Molte persone morivano giovani, in quanto il tasso di mortalita' prima dei 30 anni era elevatissimo.
In particolare tra le classi piu' povere le condizioni di vita erano davvero miserevoli, l'igiene personale inesistente, il cibo scarso, le malattie imperversavano e non esistevano le cure mediche di cui disponiamo oggi.
Comunque anche le classi piu' ricche molto spesso dovettero soccombere alle frequenti epidemie di influenza, tubercolosi, colera e difterite.

Consapevoli di avere un tempo limitato da vivere, ma con un'incrollabile fiducia in quanto detto dalla Bibbia, sia ricchi che poveri credevano fermamente nell'eternita' dell'anima e nella risurrezione del corpo, consideravano la morte come un passaggio, una tappa della vita, e come tale la accettavano senza temerla oltremodo.

Ma se la morte faceva ormai parte della loro esistenza, e non faceva piu' paura, era qualcosa d'altro a turbare i vittoriani: l'essere dimenticati.
Perche' un defunto poteva in qualche modo continuare ad essere presente nella vita dei suoi cari fintanto che esisteva un luogo dove potessero ricongiungersi.

Era quindi la necessita' di far parte ancora della vita di chi sopravviveva loro, a rendere uomini e donne dell'eta' vittoriana cosi' attenti nell'assicurarsi un degno luogo per il loro eterno riposo.
Se chi era piu' povero doveva accontentarsi di una croce in ferro o addirittura in legno, ( per questo si toglievano anche il pane di bocca ) le classi piu' abbienti devolvevano cifre per noi incredibili nella realizzazione della propria tomba.

Questa e' forse una delle ragioni per cui i sepolcri e i mausolei nei cimiteri vittoriani sono cosi' splendidi e ricchi di inventiva, e le famiglie dei defunti trascorrevano cosi' tanto tempo visitandoli e organizzando feste e picnic nei luoghi di sepoltura.

Sebbene non si possa ignorare una componente di ostentazione della propria ricchezza, dobbiamo pensare che certamente le architetture sontuose, il verde che le circondava, l'atmosfera silenziosa unita all'aria salubre priva di miasmi che invece gravavano in citta' rendevano questi luoghi estremamente piacevoli da frequentare.
Sir William Tite, l'architetto che progetto' il Cimitero di West Norwood affermava di averlo ideato al fine di renderlo "un luogo di delizie".
I cimiteri piu' belli e sontuosi ( tra cui appunto Highgate ) sono stati spesso paragonati al Paradiso.

Una nazione in nero

Un esempio mirabile di commemorazione di un defunto e' dato dall'Albert Memorial dei Kengsington Gardens a Londra.
Fu commissionato dalla regina Vittoria in memoria del suo amatissimo consorte, il principe Alberto di Sassonia Coburgo Gotha, morto nel 1861 per un attacco di febbre tifoidea.

In seguito alla sua morte, l'intera famiglia reale segui' 5 anni di lutto stretto. Poi passarono in semi-lutto solo perche' il lutto stretto stava avendo un effetto deleterio sul morale della nazione. La regina continuo' comunque a portare il lutto stretto per il resto della vita, e negli anni comincio' a ritirarsi sempre piu', fino a scomparire del tutto dalla scena pubblica.

Lutto non significava semplicemente vestirsi di nero: esisteva un severo codice che prevedeva rigide regole nell'abbigliamento, negli accessori, nel comportamento, nella vita sociale. C'era una sorta di culto della morte in tutto questo, in particolare tra le classi piu' abbienti.

Il lutto era piu' o meno lungo a seconda del grado di parentela con il defunto.
La vedova porta il lutto piu' lungo: almeno 2 anni, di cui 18 mesi di lutto stretto e 6 mesi di mezzo lutto.
Per la perdita di un figlio o di un genitore il lutto va tenuto per 1 anno.
Per fratelli, sorelle e nonni, 6 mesi. Zii, 2 mesi. Prozii, 6 settimane.
Cugini di I grado, 4 settimane. Cugini di II grado, 3 settimane.

La cura dell'abbigliamento era fondamentale.
In caso di lutto stretto ( coniuge, figli, genitori ) tutte le donne sopra i 10 anni portavano vestiti di fine seta paramatta nera interamente guarnita con il crespo.
Per nonni e fratelli bastava la seta semplice ( ovviamente nera ) guarnita di crespo.
Per qualsiasi altro defunto bastava vestirsi integralmente di nero, senza crespo.
I guanti dovevano essere neri, e i fazzoletti bianchi, bordati di nero.
Solo l'ultimo mese del periodo di lutto fisso si puo' togliere il crespo.
Nel mezzo lutto gli abiti possono essere lilla, viola o a strisce bianche e nere, con accessori grigi.
I gioielli dovevano essere in pietre dure, tassativamente nere ( onice, giaietto ). Nel mezzo lutto sono ammesse le perle ( simbolo delle lacrime ). Molto usate erano le spille con scomparto segreto dove si conservavano i capelli del morto.

Per gli uomini erano tassativi gli abiti scuri ( non necessariamente neri ) ma con cravatte e guanti neri e cappello bordato di nero.

I bambini sotto i 10 anni potevano portare il lutto o meno. In generale lo tenevano in caso di decesso dei genitori.
Altrimenti vestono di bianco, lilla o grigio, i fronzoli infantili vengono banditi.

Carta da lettere e biglietti da visita dovevano essere in bianco osso listati di nero, con la banda larga a sufficienza per onorare il defunto senza essere volgare.

A Londra esistevano dei negozi come il grande emporio Jays che vendevano tutto l'occorrente per il lutto ( le cosiddette "gramaglie" ).

Tratto da:Quando cadono gli angeli di Tracy Chevalier


Dall'eta' vittoriana alla Belle Epoque

La cerimonia funebre vittoriana seguiva dei rituali rigidamente codificati.

Coppie di cavalli neri che trainavano il catafalco ornato da piume nere e fregi simbolici, piu' erano i cavalli e piu' erano ricche le decorazioni maggiori erano le possibilita' economiche del defunto. Venivano anche assunte appositamente delle persone che seguivano tristemente ed in silenzio il feretro.

E' ancora possibile vedere i funerali in stile vittoriano anche nella Londra di oggi: molte aziende continuano ancora a mantenere carrozza e cavalli neri assieme a tutti i paramenti, anche se indubbiamente tutto il codice del lutto e' andato a perdersi.

I grandi cimiteri ed i funerali vittoriani raggiunsero l'apice della loro popolarita' tra il 1855-1860 e il 1880.
Anche se restarono molto di moda ( moda alquanto redditizia per alcuni come abbiamo visto ) per almeno un ventennio dopo, il gusto del grande spettacolo del lutto vittoriano comincio' inesorabilmente a decadere.
Molte furono le proteste per il costo assurdo dei funerali, dei monumenti e dei paramenti a lutto.
Un nuovo piano regolatore comincio' a valutare se per la salute pubblica e la salvaguardia dello spazio urbano non fosse il caso di imporre per legge la cremazione.

La regina Vittoria mori' nel 1901 e le succedette il figlio Edoardo VII.
Il carattere cosi' diverso del figlio rispetto alla madre, amante delle arti e della musica e molto meno formale, diede inizio ad un cambiamento nell'intera societa' britannica, che comincio' letteralmente ad aprirsi al mondo esterno e la Gran Bretagna entro' come tutta l'Europa nella Belle Epoque.

Purtroppo l'eta' spensierata duro' poco perche' lo spettro della guerra era tristemente vicino.
Fu proprio la Grande Guerra che mise letteralmente " il chiodo nella bara del lutto vittoriano ".
Un cosi' alto numero di morti per un motivo cosi' insensato, scosse nel profondo l'atteggiamento nei confronti di morte e mortalita'.
Gli uomini caduti al fronte erano ormai sepolti in fosse di fortuna o dispersi, e di colpo i grandi monumenti vittoriani sembravano inadeguati ed eccessivi.
Certo, le persone dovevano ancora essere sepolte.
E cimiteri come Highgate avrebbero visto ancora molti funerali.

Ma la gente comincio' a spendere meno per cerimonia, monumenti, fiori, decorazioni.
Con meno giro d'affari, la manovalanza nei grandi cimiteri comincio' ad essere sempre piu' ridotta, e doveva concentrarsi principalmente sugli interramenti piuttosto che sulla manutenzione che venne lasciata alla cura delle famiglie. Ma molte famiglie ormai erano estinte anche a causa della guerra.

Lentamente arbusti e rampicanti strangolarono le raffinate architetture, le radici degli alberi con il loro scavare rovesciarono i monumenti. E cosi' quei cimiteri, un tempo mirabile esempio di ricchezza e di status, sono ormai sepolti dalle foglie, come un gioiello prezioso che brilla attraverso l'edera.